In Noi non siamo come James Bond, Mario Balsamo è un
documentarista che documenta se stesso.
Il nudo, la carne, il corpo si spoglia
dei suoi indumenti per ricercare i valori primari della propria ragion di vita.
I punti cardinali non guidano solamente
il regista e il suo caro amico Guido Gabrielli, ma accompagnano ogni essere
umano nelle sue forze e debolezze.
L’amicizia, la musica, la malattia, il
viaggio e la morte, tematiche interne
all’uomo, sentono la necessità di guizzar fuori per dar voce ad
un’esigenza personale. La fragilità umana emerge in vari momenti del
film, la malattia dei due amici, l’avanzare incerto di Guido, le spiagge d’infanzia e
l’improbabile tentativo di incontrare Sean Connery e con esso il mito di James
Bond.
Bond: un mito, per la sua immortalità, il suo essere sempre al posto
giusto nel momento giusto, il suo carisma e fascino incorruttibile, tutto
all’opposto del nostri protagonisti umani, fragili ma sicuramente veri. Questo
film è un on the road immerso nei ricordi con momenti molto eterogenei fra loro
guidati da una forte complicità. Sembrerebbe il caso a portare avanti il film
per far emergere aspetti più nascosti
dei due amici che gestiscono l’intero lavoro come ha affermato lo stesso
Balsamo: “come un’improvvisazione Jazz”.
Svelare il nascosto, quelle piccole
insicurezze e difetti che ci rendono delle macchine perfettamente imperfette, come nella così tanto attesa telefonata a S. Connery, il quale finalmente in
contatto liquida la chiamata in pochi
secondi affermando di avere problemi di salute
e di non voler parlare di lavoro.
L’imperfezione nell’inquadratura dell’incidente di Guido
mentre si recava sul set, e la sua
seguente arrabbiatura per le immagini e i suoni rubati fanno emergere ancor più
il lato umano e veritiero. Non c’è uomo
che non si sarebbe arrabbiato ed infastidito, perché quel momento non è stato preparato.
Non si è dentro una
finzione, ma sono spicchi di realtà che si dispiegano davanti ai nostri occhi in
tutta la loro crudezza.
L’inquadratura finale è il momento in cui vengono
tirate tutte le somme: i due amici si spogliano sulla spiaggia di Sabaudia e
si buttano in mare. Alla fine del
viaggio cosa resta? Due corpi
sinergicamente uniti, nudi, spogli e reali.
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